video suggerito
video suggerito

Chi era Sabrina Minardi, custode dei segreti della mala romana: dalla Banda della Magliana al caso Orlandi

Sabrina Minardi si è spenta all’età di 65 anni. Fu compagna per dieci anni del boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis. Il suo nome, negli ultimi anni, è stato legato al caso della scomparsa di Emanuela Orlandi.
A cura di Natascia Grbic
45 CONDIVISIONI
Sabrina Minardi.
Sabrina Minardi.

Sabrina Minardi si è spenta all'età di 65 anni. Una vita, quella della donna, vissuta sempre al limite, tra amori con boss della criminalità organizzata romana, relazioni con i potenti e guai con la giustizia. Una vita segnata da forti dipendenze da alcol e droga, che alla fine – nonostante tutti i tentativi di disintossicazione – ha presentato il conto: Minardi è morta relativamente giovane, molto provata fisicamente a causa delle condizioni di salute precarie, e con un bagaglio di segreti sugli intrecci tra istituzioni e criminalità organizzata romana che si è portata nella tomba.

A dare notizia della scomparsa di Minardi è stata la giornalista Raffaella Notariale, che con la donna ha scritto diversi libri incentrati sulla sparizione di Emanuela Orlandi. "È morta Sabrina Minardi. È morta serenamente come chi sa di aver detto la verità. Si è spenta dopo essere stata dal parrucchiere, si era fatta bionda e bella perché aspettava i suoi affetti più grandi… È morta nel sonno, Sabrina… e a me dispiace umanamente e professionalmente. Non uno, ma tanti gli spunti che ha offerto alle indagini. Eppure, chi avrebbe dovuto e potuto coglierli e approfondirli, non ha voluto farlo. Non ultima la Commissione d'inchiesta sul caso di Emanuela Orlandi…Dopo Tizio, Caio, Sempronio, il palo della luce, due volte lo zerbino… esattamente, che cosa aspettavate, Vossignori?".

Nata nel 1960 a Roma, Sabrina Minardi ebbe una vita complicata. Amante della mondanità, si sposò giovanissima con l'ex calciatore della Lazio Bruno Giordano, con il quale ebbe una figlia. Il matrimonio non durò molto, e tre anni dopo Minardi conobbe Enrico De Pedis, il boss della Banda della Magliana finito poi assassinato a Campo de' Fiori, a soli 36 anni. Ne nacque, tra alti e bassi, una relazione durata dieci anni, durante i quali incontrò moltissimi personaggi di spicco non solo della criminalità organizzata romana, ma anche delle istituzioni politiche e religiose. Minardi fu testimone silenziosa di tantissimi incontri, oltre che custode delle confidenze di De Pedis. Dopo la morte di ‘Renatino', Minardi finì nel dimenticatoio: provata dalle sue condizioni di salute peggiorate a causa degli eccessi con alcol e droghe, ormai quasi non usciva più dal suo appartamento. La trovò anni dopo la giornalista Notariale, che la intervistò in relazione al caso della scomparsa di Emanuela Orlandi.

Sabrina Minardi ha sempre sostenuto che la scomparsa di Emanuela Orlandi fosse legata alla Banda della Magliana. Sarebbe stata quest'ultima a farla sparire, per fare un ‘favore' alle alte cariche vaticane. "Poi è arrivata una donna, con un’altra auto. A bordo c’era una ragazza. Renatino mi disse di accompagnarla alla fine della strada delle mille curve, proprio nel punto in cui c’è un cancello da cui si entra in Vaticano, vicino al distributore. Quando arrivai al punto in cui mi avevano detto trovai un uomo con un cappello a falde larghe, una macchina targata CV, Città del Vaticano, e gli consegnai la ragazza. Era molto confusa, sembrava drogata, mi disse di chiamarsi Emanuela. Aveva i capelli tagliati pari, come mozzati. Ma io la riconobbi, in quel periodo Roma era tappezzata di manifesti con la sua foto. Quando tornai al Gianicolo e chiesi a Renatino, lui mi disse solo: ‘Se l’hai riconosciuta, è meglio che non l’hai riconosciuta'".

Il racconto di Sabrina Minardi fu considerato inattendibile da chi indagava sul caso. Alle sue parole non seguirono riscontri, e si pensò si fosse inventata tutto. Minardi ha sempre detto che i suoi ricordi, offuscati dalla grande quantità di droghe che assumeva in quel periodo, potevano non essere precisi. Ma di essere sicura di quanto raccontava su Emanuela Orlandi. Eppure, nonostante questo, non fu mai ascoltata dalla commissione d'inchiesta. Alla notizia della sua morte, Pietro Orlandi ha dichiarato: "Ho provato tante volte ad incontrarla ma non ha mai voluto. Nessuno dal 2015 l'ha più ascoltata tra inchiesta Vaticana, Procura di Roma, Commissione bicamerale d'inchiesta".

45 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views